domenica, settembre 10, 2006

I Prigioni

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Michelangelo: Ci sono momenti nella vita umana in cui gli occhi dell'individuo si spalancano ad analizzare la propria quotidianità con la stessa freddezza di chi la vedesse per la prima volta; allora mille e mille particolari nascosti di ciò che credevamo conoscere ci appaiono nitidi, stupendoci con la crudezza della loro evidenza -che pure non vedevamo- sicché cerchiamo di catturare l'immagine disvelatasi per un istante a noi sotto un altro punto di vista e ci concentriamo per prolungarne la visione. Proprio questo sforzo, però, ci costa l'oblio e così, mentre eravamo arrivati ad una comprensione quasi obbiettiva dell'apparizione, ecco che questa ci lascia in compagnia del solo nostro vecchio riflesso mentale; cerchiamo di ricordare? inutile: è tutto svanito e noi, poveri illusi, siamo tornati ad essere uomini.
Stamane "l'artista" s'é guardato allo specchio. Com'era vecchio e brutto e le sue mani, così ruvide e grinzose, callose e polverose come quelle di un operaio. Quel naso... quelle ciocche grigie! E ti stupisce, Michelangelo, d'esser a quest'età ancora casto?! Si... la religione! Già non ci credon gli altri e dovresti crogiolartici proprio tu, lurido bacchettone?! tu che, pazzo, hai pensato d'essere "superiore" proprio quando quella tua testa infarcita d'anatomia e mestiere la tenevi sempre bassa al desco dei lorenzi e dei giuli, solo perchè anatomia e mestiere non si mangiano? Uomo! Bestia! A che valgono discepoli e ammiratori se infine tu non sei che questo, con in più le mani brutte?! Lo specchio, spietato, ti rinfaccia quel che sei ...pure tu, stolto, mai hai voluto dargli retta. Hai creduto nell'anima; hai creduto nella carne ed hai creduto nella perpetua schiavitù dell'uomo. Ingenuo, hai scolpito i "prigioni": lo spirito straziato che cerca libertà dalla materia; così il bello dal brutto, il buono dal cattivo, il sublime dal deforme, l'uomo dall'uomo tu volevi separare! Ma l'innocenza, mio caro, l'innocenza è il peccato più terribile! Quello il primigenio, la nostra maledizione.
Riconsiderali adesso, i tuoi "prigioni"! non sono orribili nel loro esser sublimi e viceversa? persino il tuo acclamato "David" mai sarebbe apparso vivo se la tua ira non gli avesse sfellato l'alluce! Così quei "non finiti" tanto ansiosi di sgusciar via dalla pietra non ti sembrano adesso solo feti morti, ideali vuoti che la materia stessa vuole espellere da sé, disdegnante tali ingrati figli? no 'l contrario!
Carne e anima. tutta la tua arte per tale inaudita incoerenza solo perchè non hai mai pensato all'unità ed all'unicità di entrambe, solo perchè non hai mai pensato: "mutabile, si, ma non diverso, nel mio cuore e nel mio pensiero, fin tra le dita dei piedi e nei luoghi più celati: io sono questo!"
Come mi fan male le mani!
...E mi guardo intorno, vecchio, vedendo solo carni vibranti che si sprecano nel ricercare ciò ch'è sempre più immoto. Solo "prigioni", attorno a me, con occhi rivolti verso il basso e menti separate, sconsolate ed angosciate dalle dubbie ambivalenze delle loro azioni, che combattono senza posa solo contro quel po' di vita che hanno.
Occhi miei, vi prego! Guardate alto! Ridete, riempendovi di lacrime e strofinatevi forte sulle mani tremanti ma, per favore, non dimenticate mai più d'esser occhi! Finiamola con gli scismi!
E infine, debole come sono, davanti al mio Papa bacerò la croce una volta di più: morirò da gran cristiano.
Sono troppo vecchio per filosofie e smentite ...e in fondo non me ne interesso più tanto: ho già dato ma adesso, per me, questi particolari tecnici non hanno alcuna importanza.
Per l'ultima volta adempiremo a questa grande, futile ipocrisia.
Nota: Quando l'ho scritto avevo circa sedici anni. Quindi pietà. In ogni caso non ho mai avuto pretese di rendere il "mio" Michelangelo fedele a quello storico (e questo varrà per tutti i personaggi dei monologhi a seguire) nè d'imporre critiche artistiche di alcuna risma... non ne avrei nemmeno la competenza. (To Beth)

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3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

"Occhi miei, vi prego! Guardate alto! Ridete, riempendovi di lacrime e strofinatevi forte sulle mani tremanti ma, per favore, non dimenticate mai più d'esser occhi! Finiamola con gli scismi!"

Che dire.. è la terza volta che lo rileggo. Alcune cose te le ho dette già al tel. E' bellissimo il tuo modo d'intendere "i voli dello spirito".
Non si nasconde poi dentro ognuno di noi uno di quei "Prigioni?"

Aspettando il prossimo... un baciotto :*

martedì, settembre 12, 2006 9:31:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

mi sono rifugiata qui stamattina...tra lavoro e studio...mi sono rifugiata qui...non ho altre parole
vicine, affetto immenso

giovedì, settembre 21, 2006 12:21:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

prepotenza dei continui deittici, capacità estrema di coordinazione..e l'interiezione come grido del "non finito".
Sedici anni ma un cuore di carta e inchiostro.

venerdì, gennaio 19, 2007 9:21:00 PM  

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